La poesia della Dubœuf è ricca di sensi e sensibilità. È memorabile e cantabile, è ricca di colore, elegante, secondo la migliore tradizione della sua terra, obbediente al pascaliano esprit de finesse.
[...]
Spirito che esprime una conoscenza che si tiene vicina alle ragioni della vita, vicina «ai moti dell’Anima» e del «Cuore», inteso come fuoco dell’interiorità dell’uomo e centro di irradiamento delle forze più nascoste della persona. Vi è inoltre in questi versi un senso vivo degli affetti e della natura, in un’unione stretta fra materiale e immateriale. La trama del sensibile e del mentale si fondono in immagini levigate mosse e contrastate dalla meditazione e dal ricordo, dal tema della presenza e dell’abbandono: della presenza nell’abbandono. Anche la materia amorosa messa in filigrana assume una dimensione metafisica: fra visibile ed invisibile, fra padronanza e spossessamento, fra essere e nulla. Alla terrestrità di ciò che è terreno si uniscono poi empiti di silenzio, una rilkiana rinascita delle cose e dell’umano nell’immagine.
Lo trovi in
Scheda
Commenti
PARBG@Biblioteca Guanda
Biblioteca
BIBLIOTECHE CIVICHE DEL SAN PAOLO - BIBLIOTECA GUANDA