In questo libro l'opera di Giuseppe Bonaviri viene analizzata da una prospettiva critica nuova; lo sperimentalismo formale e l'espressivismo linguistico dei romanzi della cosiddetta "trilogia fantastica" - La divina foresta, Notti sull'altura e L'isola amorosa - suggeriscono, infatti, l'inserimento dell'autore siciliano all'interno di una tradizione narrativa anti-realistica e lontana dagli stereotipi della letteratura meridionalistica e veristica. I temi cari al narratore, i viaggi, il senso della vita, le avventure, la memoria, offrono lo spunto per intrecciare itinerari fantastico-surreali e per disarticolare i paradigmi retorici del romanzo realistico. Questo studio, pertanto, getta luce sugli aspetti più innovatibi della produzione dell'autore e, in linea con le nuove teorie sul racconto fantastico novecentesco, suggerisce la presenza di un "fantastico del linguaggio".