Chi di noi non si è chiesto che cosa sarebbe successo se avesse incontrato il grande amore in un altro momento della sua vita? Forse se lo sarebbe fatto scivolare dalle mani, mancandolo per un soffio. Oppure lo avrebbe stretto a sé, così forte da impedirgli di fuggire. La lista delle possibilità è infinita e il destino agisce secondo logiche a noi precluse.
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Lo sanno bene Ivy e Abe che capiscono subito di essere fatti l'uno per l'altra, anche se la loro storia segue un percorso tutt'altro che convenzionale. La prima volta, li vediamo ancora bambini che si prendono per mano nella piscina della scuola. Quel gesto schiude loro un intero universo in cui condividere e assaporare ogni istante con l'entusiasmo della giovinezza. Un entusiasmo che un poco scolora quando sono costretti a prendere strade diverse. Finché non li incrociamo di nuovo a quarant'anni. Entrambi hanno un'appagante vita coniugale e amano i figli, ma il solo sfiorarsi riaccende tra di loro la scintilla del primissimo incontro. Resistere alla passione è impossibile e i due si lasciano andare a un amore tanto travolgente quanto inconciliabile con gli obblighi della quotidianità. Vent'anni dopo li ritroviamo su un'anonima panchina nel parco. Ancora, basta un solo sguardo perché si riconoscano e ammettano a sé stessi che, forse, non avrebbero mai dovuto lasciarsi. Perché ciò che conta è stare insieme e se è vero che la vita a volte non mantiene le promesse, alla fine trova sempre il modo di farsi perdonare e di ricondurci alla persona cui siamo destinati. Un romanzo sulle imprevedibili azioni del destino. E sull'amore che attende il momento giusto per trovarci e affidarci all'unica persona dalla quale dipende la felicità che tutti quanti ci meritiamo