«Il mondo non morirà per la mancanza di meraviglie, ma per la mancanza di meraviglia». Questa citazione è generalmente attribuita allo scrittore e giornalista britannico Gilbert Keith Chesterton, ed è perfetta per descrivere ciò che sta accadendo in questo preciso momento storico.
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La meraviglia, il fascino e lo stupore che dovremmo provare per le straordinarie forme di vita che ci circondano si sono affievoliti, al punto da esserci trasformati in una specie prevaricatrice e inquinante, in grado di intaccare le basi stesse della vita sulla Terra. Nonostante i segnali di allarme, infatti, continuiamo a inseguire il sogno di una crescita illimitata in un mondo dai chiari limiti bio-geofisici. Noi abitanti dei paesi più ricchi abbiamo dimenticato la stretta correlazione fra le nostre esistenze e il mondo naturale. Per ricordarcelo, Gianfranco Bologna ci riporta là dove tutto è cominciato, al Big Bang, proseguendo poi attraverso le ere: dai primi organismi unicellulari alle grandi estinzioni di massa, dai primi antenati fino all'uomo contemporaneo.