Composte oltre quaranta secoli fa da popoli che vivevano nel vicino Oriente - Babilonesi, Assiri, Ittiti e Cananei - queste storie furono graffite su tavolette d'argilla e recuperate soltanto verso la metà del secolo scorso (o, in alcuni casi, solo negli ultimi decenni) dalle rovine di città inghiottite dal tempo, dove gli archeologi trassero alla luce antichissime biblioteche, come quella di Assurbanipal a Ninive o quella del tempio di Ugarit. Il professor Theodor H. Gaster, insigne studioso inglese delle letterature primitive, per la prima volta ha portato al livello di lettura corrente i testi pazientemente decifrati da scritture sillabiche, ideografiche, cuneiformi. Queste storie, che erano destinate ad essere lette ad alta voce o recitate, sono epopee di eroi, grottesche narrazioni familiari degli dèi, interpretazioni mitiche dei fenomeni naturali, racconti tragici, favole di animali e di mostri. I loro simboli riportano il lettore a un'arcaica visione del mondo piena di ansie, incubi e speranze.