L'autore di questi versi non è il consumato professionista della scena, ma un amante ferito che apre il suo cuore per confidare le sue pene: lo struggimento del desiderio, l'amarezza del rifiuto, l'oltraggio del tradimento, il veleno della gelosia.
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Nei "Sonetti", di cui questo volume offre una ricca selezione, Shakespeare compone un personale canzoniere in cui chiunque abbia conosciuto le gioie e i tormenti dell'amore può specchiarsi e riconoscersi. Ma da poeta qual è non rinuncia a interrogarsi sul potere dell'arte di fronte alla fugacità della vita: può la parola descrivere la Bellezza e strapparla alla furia devastatrice del Tempo? La risposta sono questi versi che da soli basterebbero ad assicurare l'immortalità al più grande drammaturgo di tutti i tempi.
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