L'opera, dipinta a tempera tra il 1480 e il 1492, lunga ventisette metri, si compone di nove grandi tele (altre due, che dovevano completare il ciclo, non furono mai eseguite).
[...]
Il Vasari dice, erroneamente, che il dipinto fu eseguito per Ludovico III ma, dal momento che il marchese era morto nel 1476, il vero commissionario fu, probabilmente, il suo successore, il marchese Federico e i destinatari finali, dopo la morte di costui nel 1484, i marchesi Gian Francesco e Isabella. I quadri, destinati alla decorazione d'un cortile esterno (così risulta da una lettera del vescovo Ludovico Gonzaga) e usati nel 1501 durante uno spettacolo teatrale, furono sistemati, dopo la morte del Mantegna, avvenuta nel 1506, nel cortile della casa del pittore e collocati tra i pilastri del porticato. Verso i primi del '600 ritornarono nel Palazzo Ducale di Mantova. Le tele, già logorate dalle ripetute esposizioni all'aperto, dopo lunghe trattative protrattesi dal 1627 al 1629, furono cedute dai Gonzaga a Carlo I d'Inghilterra. Sicuramente il lungo viaggio di trasferimento apportò gravissimi danni ai dipinti, danni aggravati dalla prolungata permanenza in non adatti imballaggi. Le tele furono sistemate nel Palazzo Reale di Hampton Court, Londra. Un malaugurato tentativo di restauro eseguito dal Laguerre all'inizio del '700, provocò il seppellimento delle tempere originali sotto mani d'olio e di colla. Nonostante successivi tentativi di ripristino le pitture sono ancora in precario stato di conservazione.
Lo trovi in
Scheda
Commenti
PARSS@Biblioteca delle Arti e dello Spettacolo
Biblioteca
BIBLIOTECA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO - UNIVERSITA' DI PARMA