Milano, 1992. Pochi giorni prima che il sistema della Milano da bere e dei partiti della Prima Repubblica crolli sotto i colpi delle indagini anticorruzione di Tangentopoli. Il figlio dell’assessore Marino Malesci viene rapito.
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Marino è amico di Corrado Genito, ex capitano dell’Arma con un passato da infiltrato che ora lavora in «un’agenzia di consulenza», a cui chiede di riportare il giovane a casa, a qualsiasi costo. Bisognerà immergersi nel mondo della malavita milanese, delle cosche che spadroneggiano in città e a Palazzo Marino e della politica arrogante e arricchita per poter risolvere la vicenda. Con non poche sorprese e molti colpi di scena (e di proiettile). Un noir, insolito e originale, che dipinge una Milano nera – vera protagonista del romanzo – livida (come quella di Giorgio Scerbanenco), piena del «fango più fango dei fanghi», di malavitosi senza speranza e di politici senza coscienza. E di soldi sporchi, molto sporchi.