Selma H. Fraiberg ci presenta il bambino, di oggi e di sempre, con le sue fantasticherie, te sue angosce e, talvolta, le sue nevrosi. Ed è per scongiurare queste ultime che l'Autrice si rivolge ai genitori, in nome della scienza, della psicoanalisi e anche, perché no, del buon senso. E dell'amore.
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Amore che è condizione indispensabile del rapporto dei genitori con il bambino e, soprattutto, della sanità mentale di questo; amore che favorisce l'intuizione e la comprensione dei problemi e delle ansie infantili, ma che non è abdicazione dai doveri e dalla fermezza; che è consapevolezza, non acquiescenza. Cosi, pur mantenendo saldi i principi teorici, l'Autrice non sdegna di soffermarsi, proprio alla luce di questi, sulle raccomandazioni pratiche per i problemi di ogni giorno. L'educazione alla toilette, l'uso delle posate, la paura dei cani, le curiosità e l'educazione sessuale: tutto trova il posto giusto in quest'opera di raro equilibrio e di straordinario interesse. Il titolo del libro va meditato. Gli anni della prima infanzia, ai quali il titolo allude, non sono "magici" in quanto idilliaci, incantati, paradisiaci. Lo sono in un senso tutto diverso, perché il bambino nel primo periodo della sua vita è un mago: magica è infatti la sua concezione del mondo, crede che le sue azioni e i suoi pensieri possano senza limiti suscitare eventi. Da queste acque profonde il bambino, annaspando, emerge a quella che è per noi la realtà. Per noi adulti il mondo lontano della prima infanzia, che è stato il nostro mondo, è irrimediabilmente sprofondato nell'oblio, è diventato estraneo. Selma H. Fraiberg sembra invece che sia riuscita a conservare un barlume dell'antica magia, sopravvissuta all'abitudine del rigore metodologico e scientifico. Il suo stesso linguaggio è un felice incontro fra il linguaggio della scienza e quello dell'infanzia, immediatamente accessibile, di piacevole lettura, aderente alla concretezza delle esperienze quotidiane.
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