Di giorno seppellisce sconosciuti per conto di un'impresa di pompe funebri, di sera si allena in una palestra di periferia dove le speranze sono scandite solo dal ritmo dei pugni dati e ricevuti.
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Perso in un mondo inferiore fatto di legami spezzati dalla morte o dalla vita, il giovane pugile Antoine non riesce a dare un senso alla propria esistenza né col corpo, che si abbandona sempre più agli eccessi dell'alcol, né col cuore, incapace di amare se non per slanci goffi o sottilmente torbidi, né con la mente, persa in un caledoscopio di ricordi d'infanzia sempre più sgranati e distanti. Incassa più colpi di quanti ne metta a segno, Antoine, e incassa male: ma la vita non è un ring, e l'avversario che cerca di metterlo a terra nel ko finale non ha intenzione di concedergli i dieci secondi regolamentari per rialzarsi.