giovedì
8
maggio
L’Archivio Storico della Gazzetta di Parma va online
Attiva la prima parte del progetto di digitalizzazione della Gazzetta di Parma, un pezzo fondamentale di storia cittadina accessibile liberamente su un nuovo Portale realizzato dal Comune di Parma con la collaborazione di Gazzetta di Parma e il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Oggi conferenza di presentazione alla Casa della Musica.
Da oggi la città ha a disposizione una nuova e preziosa risorsa per scoprire la propria storia grazie alla pubblicazione online del Portale dedicato all’Archivio storico della Gazzetta di Parma. Il progetto di digitalizzazione è a cura di Comune di Parma e di Gazzetta di Parma con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.
L’archivio digitale è stato presentato alla stampa mercoledì 30 giugno alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra, del Direttore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi, del Direttore Biblioteche e Archivi della Regione Emilia-Romagna Claudio Leombroni e dal CEO di Horizons Unlimited h.u. S.P.A. Giulio Blasi. Il progetto è stato inoltre presentato il 18 giugno al Convegno Stelline, uno dei più importanti contesti del dibattito biblioteconomico italiano, nel corso di un incontro online dal titolo “MLOL, IIIF e la digitalizzazione dei beni culturali. Realizzazioni recenti e modelli di partecipazione”.
Il Portale, pubblico e accessibile gratuitamente, comprende le annate dal 1920 al 1947, periodo molto significativo nonché testimonianza di grandi cambiamenti e avvenimenti storici sia sull’orizzonte della grande storia che in quello cittadino. Sono gli anni in cui la Gazzetta di Parma diviene un giornale moderno, molto più simile a ciò che oggi intendiamo per quotidiano.
Numerose sono inoltre le grandi firme che muovono i primi passi sulla Gazzetta in quel periodo. Prima di tutto Cesare Zavattini, che firma il suo primo articolo nel ‘26 come ZETA, poi Pietro Bianchi e Attilio Bertolucci, che comincia la sua collaborazione nel 1927. Ricordiamo poi Giovanni Guareschi, attivo anche come vignettista negli anni trenta, Mario Colombi Guidotti, Gian Carlo Artoni, Enzo Paci. Tanti sono i nomi che hanno fatto grande, in quegli anni, il giornale, e grande sarà il piacere di scoprirli attraverso i loro scritti, gli articoli e i racconti.
Le scansioni dei fascicoli sono state eseguite a partire dai migliori esemplari delle collezioni di proprietà della Biblioteca Civica del Comune di Parma e della Gazzetta di Parma Editrice s.r.l., ottenendo 43.855 immagini ad altissima risoluzione contenute in 9.833 fascicoli tra Gazzetta di Parma, che cambia nome due volte in questo periodo, e Corriere emiliano, che ha una sua vita autonoma dal 1925 al 1928 prima di assorbire la Gazzetta.
Le immagini sono ospitate su un Portale MLOL di Horizons S.p.A. e consultabili nel formato IIIF, standard in rapidissima espansione come strumento di pubblicazione e fruizione di oggetti digitali di beni culturali. In questo caso parliamo dell’unica realizzazione italiana di una piattaforma IIIF con ricerca sul testo ricavata tramite OCR e una delle pochissime al mondo. Il formato consente anche di manipolare le immagini creando storie personali, confrontando più documenti affiancati e, prossimamente, annotando gli appunti direttamente sulle pagine.
Digitalizzare e rendere pubblicamente fruibile sul web l’intera collezione della Gazzetta di Parma è operazione di grande respiro e impegno, che abbraccerà, quando sarà conclusa, quasi tre secoli di storia cittadina. Al primo periodo dal 1920 al 1945 seguirà, entro l’anno, anche la pubblicazione del periodo dal 1902 al 1919.
L'archivio è accessibile a questo indirizzo.